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Domanda di prestito

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Tutto va collaudato, svolto ed eseguito; tutto e sospeso; quindi la divinita non puo essere che a posteriori; e il vero bene non puo essere che distruttivo. Infatti il male si alimenta di se stesso.

Affermazioni espresse nel corso di quel convulso farnetico che freme in tutti i romanzi di Fiore (dopo Il supplente del 1964, Il lavoratore del ‘67 e L'incarico del '70, questa Domanda di prestito pubblicata nel 1976 e il conclusivo L'erede del beato dell'81), intese a postulare un inizio o una fine di insondabile ambiguita per tendervi l'arco vibrante di una storia mondana concitata e traumatica, ma statica e irredimibile. Le creature che popolano quella storia - e i racconti e piu i romanzi di Fiore -, incomprensibili alieni in un grigio universo burocratico, sono assimilabili alla mitografia del personaggio inetto e senza qualita del Novecento letterario europeo, ma sono ancor prima quegli esseri pneumatici , che vivono nello spirito e cioe nel vuoto dell'indifferenza morale e della rinunzia alle opere e vi attendono la folgorazione d'una privilegiata conoscenza, cui la Gnosi assegna (e i protagonisti di Fiore ne recano, infatti, le tangibili stimmate) il ruolo di iniziati. Ovvero sono - che e poi lo stesso - poveri di spirito: e cioe, stando alla lettera del termine evangelico,

, pitocchi, mendicanti dello spirito, perche privi di spirito proprio, impersonali. E su questa linea incontrano certo la letteratura, ma piu a monte, da Parsifal ai pazzi di Cristo russi, dal fool shakespeariano all’ idiota di Dostoevskij, dal mistico nichilisticamente inabissato nella sua notte oscura all’ uomo del sottosuolo , sempre piu giu fino all'uomo-insetto di Kafka e all'umanita a perdere di Beckett.

In uno dei microcosmi burocratici in cui si agitano, altercano, si sdoppiano le enigmatiche creature di Fiore si svolge questa Domanda di prestito: e il municipio d'una citta di provincia, presso il quale Luigi Falchi e stato assegnato come segretario comunale. Ma si fa presto, come nei romanzi precedenti, a slittare da quel microcosmo impiegatizio a un macrocosmo visionario e alla terribile astrattezza di potenti allegorie: la citta che quei funzionari dovrebbero governare e, nientemeno, una citta di Dio, ispirata dalla fumosa dottrina d'un non meglio identificato padre M.. Affine a quest'incombente e pur remota figura prelatizia (destinata a rivivere nel Beato dell'ultimo romanzo) e l'indistinta fisionomia del protagonista, il piu indeterminato - ad onta delle sue dichiarate funzioni - dei personaggi di Fiore: disincarnate epifanie, l'uno e l'altro, d'una Chiesa e d'uno Stato che ambiguamente si affrontano sul terreno di questa straniata favola politica.

Dalla prefazione di Antonio di Grado

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Format
Paperback
Publisher
Gattogrigio Editore
Date
14 June 2021
Pages
268
ISBN
9788896314265

Tutto va collaudato, svolto ed eseguito; tutto e sospeso; quindi la divinita non puo essere che a posteriori; e il vero bene non puo essere che distruttivo. Infatti il male si alimenta di se stesso.

Affermazioni espresse nel corso di quel convulso farnetico che freme in tutti i romanzi di Fiore (dopo Il supplente del 1964, Il lavoratore del ‘67 e L'incarico del '70, questa Domanda di prestito pubblicata nel 1976 e il conclusivo L'erede del beato dell'81), intese a postulare un inizio o una fine di insondabile ambiguita per tendervi l'arco vibrante di una storia mondana concitata e traumatica, ma statica e irredimibile. Le creature che popolano quella storia - e i racconti e piu i romanzi di Fiore -, incomprensibili alieni in un grigio universo burocratico, sono assimilabili alla mitografia del personaggio inetto e senza qualita del Novecento letterario europeo, ma sono ancor prima quegli esseri pneumatici , che vivono nello spirito e cioe nel vuoto dell'indifferenza morale e della rinunzia alle opere e vi attendono la folgorazione d'una privilegiata conoscenza, cui la Gnosi assegna (e i protagonisti di Fiore ne recano, infatti, le tangibili stimmate) il ruolo di iniziati. Ovvero sono - che e poi lo stesso - poveri di spirito: e cioe, stando alla lettera del termine evangelico,

, pitocchi, mendicanti dello spirito, perche privi di spirito proprio, impersonali. E su questa linea incontrano certo la letteratura, ma piu a monte, da Parsifal ai pazzi di Cristo russi, dal fool shakespeariano all’ idiota di Dostoevskij, dal mistico nichilisticamente inabissato nella sua notte oscura all’ uomo del sottosuolo , sempre piu giu fino all'uomo-insetto di Kafka e all'umanita a perdere di Beckett.

In uno dei microcosmi burocratici in cui si agitano, altercano, si sdoppiano le enigmatiche creature di Fiore si svolge questa Domanda di prestito: e il municipio d'una citta di provincia, presso il quale Luigi Falchi e stato assegnato come segretario comunale. Ma si fa presto, come nei romanzi precedenti, a slittare da quel microcosmo impiegatizio a un macrocosmo visionario e alla terribile astrattezza di potenti allegorie: la citta che quei funzionari dovrebbero governare e, nientemeno, una citta di Dio, ispirata dalla fumosa dottrina d'un non meglio identificato padre M.. Affine a quest'incombente e pur remota figura prelatizia (destinata a rivivere nel Beato dell'ultimo romanzo) e l'indistinta fisionomia del protagonista, il piu indeterminato - ad onta delle sue dichiarate funzioni - dei personaggi di Fiore: disincarnate epifanie, l'uno e l'altro, d'una Chiesa e d'uno Stato che ambiguamente si affrontano sul terreno di questa straniata favola politica.

Dalla prefazione di Antonio di Grado

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Format
Paperback
Publisher
Gattogrigio Editore
Date
14 June 2021
Pages
268
ISBN
9788896314265