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Parlare di Chernobyl, il disastro nucleare avvenuto il 26 aprile 1986, vuol dire parlare di passato, presente e futuro. Lo fanno qui varie voci, quasi tutte ucraine: storici, sociologi, antropologi del rischio, poeti, scrittori, fotografi, artisti, bambini. Il loro racconto ci presenta il disastro nella situazione storica che lo rese possibile e nella dimensione piu profondamente umana, come evento che ha sconvolto la storia di un Paese e la vita di un popolo. Uno dei significati del nome Chernobyl, in ucraino, e assenzio, e Il nome della stella e Assenzio e il versetto 8,11 dell'Apocalisse di Giovanni. Esso preannuncia che, al suono della terza tromba, la stella Assenzio cadra dal cielo e irradiera il suo potere come una torcia ardente rendendo amare le acque dei fiumi e facendo morire una grande quantita di uomini. Il libro nasce da una collaborazione tra l'Istituto di storia onlus - Vicenza e l'associazione umanitario-culturale Il Ponte-Mict della provincia di Vicenza. Il Dvd 1986-2006: Ricordare Chernobyl di Manuel Baldini e Fabio Ferrando completa i testi del libro con le immagini della installazione artistica di A. Gaydamaka, creatore del Museo nazione di Chernobyl di Kiev, e della mostra fotografica di Igor Kostin, il primo che testimonio al mondo, con i suoi scatti, il disastro. Questo non e propriamente il libro che ci si aspetta su Chernobyl. Niente chiarimenti teorici sulle barre di uranio e il loro raffreddamento, niente spiegazioni di fisica sulla reazione atomica. Pochi anche i dati medici sul numero delle morti avvenute e attese, sul tipo delle patologie conseguenti e sulla loro incidenza. Qui il disastro e raccontato non dalle scienze naturali, ma dalle scienze umane: la storia, la sociologia, l'antropologia del rischio. E dalla letteratura e dalla poesia, dalla pittura, perfino dalla saggezza popolare e dagli occhi dei bambini (dalla Presentazione di Francesca Lomastro)
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Parlare di Chernobyl, il disastro nucleare avvenuto il 26 aprile 1986, vuol dire parlare di passato, presente e futuro. Lo fanno qui varie voci, quasi tutte ucraine: storici, sociologi, antropologi del rischio, poeti, scrittori, fotografi, artisti, bambini. Il loro racconto ci presenta il disastro nella situazione storica che lo rese possibile e nella dimensione piu profondamente umana, come evento che ha sconvolto la storia di un Paese e la vita di un popolo. Uno dei significati del nome Chernobyl, in ucraino, e assenzio, e Il nome della stella e Assenzio e il versetto 8,11 dell'Apocalisse di Giovanni. Esso preannuncia che, al suono della terza tromba, la stella Assenzio cadra dal cielo e irradiera il suo potere come una torcia ardente rendendo amare le acque dei fiumi e facendo morire una grande quantita di uomini. Il libro nasce da una collaborazione tra l'Istituto di storia onlus - Vicenza e l'associazione umanitario-culturale Il Ponte-Mict della provincia di Vicenza. Il Dvd 1986-2006: Ricordare Chernobyl di Manuel Baldini e Fabio Ferrando completa i testi del libro con le immagini della installazione artistica di A. Gaydamaka, creatore del Museo nazione di Chernobyl di Kiev, e della mostra fotografica di Igor Kostin, il primo che testimonio al mondo, con i suoi scatti, il disastro. Questo non e propriamente il libro che ci si aspetta su Chernobyl. Niente chiarimenti teorici sulle barre di uranio e il loro raffreddamento, niente spiegazioni di fisica sulla reazione atomica. Pochi anche i dati medici sul numero delle morti avvenute e attese, sul tipo delle patologie conseguenti e sulla loro incidenza. Qui il disastro e raccontato non dalle scienze naturali, ma dalle scienze umane: la storia, la sociologia, l'antropologia del rischio. E dalla letteratura e dalla poesia, dalla pittura, perfino dalla saggezza popolare e dagli occhi dei bambini (dalla Presentazione di Francesca Lomastro)