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La scoperta, nella grotta XI di Qumran, di un lungo frammento che mette in scena un personaggio chiamato Malki sedeq ha provocato un confronto con l'Epistola agli Ebrei, la quale attribuisce a Cristo il sacerdozio secondo l'ordine sacerdotale di Melchisedek. Ne sono derivate affermazioni di dipendenza diretta. In se stessa, l'idea di una dipendenza diretta non e assurda. Se fosse dimostrata vera, sarebbe d'aiuto per un'interpretazione piu comprensiva dell'Epistola agli Ebrei. Nella presente opera le analisi sono di estrema precisione, l'argomentazione procede con rigore e abilita. Un gran numero di schemi e specchietti, fatti a regola d'arte, mette in rilievo le constatazioni fatte e le conclusioni raggiunte, le quali susciteranno certamente un vivo interesse. Viene dimostrato con precisione che non e giustificata la tendenza a confondere le prospettive malkisedeqiane dei diversi scritti di Qumran. Non e corretto parlare in modo generico della figura di Malki sedeq a Qumran, perche vi si trovano diverse figure con tratti nettamente differenti. Un'altra osservazione importante e che, messo da parte l'Apocrifo della Genesi, che segue da vicino il testo della Bibbia, i testi qumranici non fanno riferimento esplicito ne al racconto della Genesi ne all'oracolo del Salmo 110. Il suggerimento piu interessante della presente ricerca consiste nell'interpretare le due parole Malki sedeq nel testo della grotta XI come un titolo applicato a Dio stesso. Si era parlato, in proposito, di ipostasi divina. L'autore di quest'opera e piu audace e appoggia la sua interpretazione su argomenti precisi, che mi sembrano validi. Quanto ai rapporti tra l'Epistola agli Ebrei e i testi malkisedeqiani di Qumran, un'indagine approfondita dimostra differenze considerevoli.
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La scoperta, nella grotta XI di Qumran, di un lungo frammento che mette in scena un personaggio chiamato Malki sedeq ha provocato un confronto con l'Epistola agli Ebrei, la quale attribuisce a Cristo il sacerdozio secondo l'ordine sacerdotale di Melchisedek. Ne sono derivate affermazioni di dipendenza diretta. In se stessa, l'idea di una dipendenza diretta non e assurda. Se fosse dimostrata vera, sarebbe d'aiuto per un'interpretazione piu comprensiva dell'Epistola agli Ebrei. Nella presente opera le analisi sono di estrema precisione, l'argomentazione procede con rigore e abilita. Un gran numero di schemi e specchietti, fatti a regola d'arte, mette in rilievo le constatazioni fatte e le conclusioni raggiunte, le quali susciteranno certamente un vivo interesse. Viene dimostrato con precisione che non e giustificata la tendenza a confondere le prospettive malkisedeqiane dei diversi scritti di Qumran. Non e corretto parlare in modo generico della figura di Malki sedeq a Qumran, perche vi si trovano diverse figure con tratti nettamente differenti. Un'altra osservazione importante e che, messo da parte l'Apocrifo della Genesi, che segue da vicino il testo della Bibbia, i testi qumranici non fanno riferimento esplicito ne al racconto della Genesi ne all'oracolo del Salmo 110. Il suggerimento piu interessante della presente ricerca consiste nell'interpretare le due parole Malki sedeq nel testo della grotta XI come un titolo applicato a Dio stesso. Si era parlato, in proposito, di ipostasi divina. L'autore di quest'opera e piu audace e appoggia la sua interpretazione su argomenti precisi, che mi sembrano validi. Quanto ai rapporti tra l'Epistola agli Ebrei e i testi malkisedeqiani di Qumran, un'indagine approfondita dimostra differenze considerevoli.