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L'Accademia d'Italia, che assorbi nel 1939 l'Accademia dei Lincei, fu fondata nel 1926 dal fascismo e promosse gli studi umanistici, scientifici e tecnologici. Ma fu soprattutto uno strumento del regime: sotto il suo controllo e con il suo aiuto finanziario partecipo alla costruzione di un'identita nazionale, alla lotta antisemita e alla politica estera del governo. Retta da presidenti di grande prestigio - Marconi, D'Annunzio, Federzoni, Gentile -, annovero fra i suoi membri-funzionari alcuni dei piu noti intellettuali italiani, scelti con criteri prevalentemente politici: accanto all'unica donna Ada Negri, De Stefani, Fermi, Marinetti, Mascagni, Papini, Piacentini, Pirandello o Volpe. I numerosi premi conferiti furono usati spesso come un'arma di ricatto per ampliare il consenso. Giudicata dal primo antifascismo corruttrice degli intellettuali, l'Accademia si avvalse in realta del loro sostegno spontaneo e consapevole. Una storia letta finora solo in ottica culturale e di fatto dimenticata viene qui ricostruita per la prima volta nella sua complessita e nella sua dimensione politica.
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L'Accademia d'Italia, che assorbi nel 1939 l'Accademia dei Lincei, fu fondata nel 1926 dal fascismo e promosse gli studi umanistici, scientifici e tecnologici. Ma fu soprattutto uno strumento del regime: sotto il suo controllo e con il suo aiuto finanziario partecipo alla costruzione di un'identita nazionale, alla lotta antisemita e alla politica estera del governo. Retta da presidenti di grande prestigio - Marconi, D'Annunzio, Federzoni, Gentile -, annovero fra i suoi membri-funzionari alcuni dei piu noti intellettuali italiani, scelti con criteri prevalentemente politici: accanto all'unica donna Ada Negri, De Stefani, Fermi, Marinetti, Mascagni, Papini, Piacentini, Pirandello o Volpe. I numerosi premi conferiti furono usati spesso come un'arma di ricatto per ampliare il consenso. Giudicata dal primo antifascismo corruttrice degli intellettuali, l'Accademia si avvalse in realta del loro sostegno spontaneo e consapevole. Una storia letta finora solo in ottica culturale e di fatto dimenticata viene qui ricostruita per la prima volta nella sua complessita e nella sua dimensione politica.