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Giuliano Vasilico (1936-2015) e stato un protagonista del teatro italiano degli anni Settanta del Novecento, attivo nel particolare contesto delle cantine romane . Nelle storie del teatro viene fatto spesso appartenere - insieme a Mario Ricci, Giancarlo Nanni, Meme Perlini - al cosiddetto teatro-immagine . Un'etichetta - dal regista emiliano mai accettata - che, al di la della capacita che a suo tempo ha avuto di individuare un fenomeno e di farlo conoscere, ha poi forse fatto da deterrente alla conoscenza dei singoli artisti che di quel fenomeno sono stati parte. Sul lavoro di Vasilico, ad esempio, non e stata pubblicata finora alcuna monografia. Il teatro e stato per Giuliano Vasilico un potenziale mezzo di rivelazione, innanzitutto a se stesso, di aspetti nascosti dell'esistenza. Da qui il titolo Un teatro apocalittico , visto che apo-kalyptein vuol dire togliere il velo, scoprire. E che l'aggettivo, in accezioni differenti, e facilmente associabile ad uno dei suoi spettacoli piu importanti, Le 120 giornate di Sodoma da Sade, con la sua ineffabile presentazione del Male in forma di visioni. Tra i principali apporti di Vasilico alla ricerca teatrale vi sono la sua peculiare modalita di costruzione di drammaturgie non narrative e l'idea del corpo scenico; dello spettacolo inteso, cioe, come organismo compatto, nel quale tutti gli elementi espressivi hanno la stessa importanza nel determinare il senso del lavoro. Il libro riguarda il periodo piu felice e proficuo del percorso del regista: quello nel quale, dopo uno straordinario Amleto (1971), ha realizzato Le 120 giornate di Sodoma (1972), spettacolo-rivelazione dell'intero fenomeno delle cantine romane , e Proust (1976): caso pressoche unico, quest'ultimo, di efficace trasposizione sulla scena del mondo poetico dello scrittore francese. In appendice, un'antologia critica comprendente testi di Giuseppe Bartolucci, Daniele Del Giudice, Roberto De Monticelli, Guy Dumur, Andre Fermigier, Cesare Garboli, Colette Godard, Gerardo Guerrieri, Dacia Maraini, Alberto Moravia, Jerzy Pomianowski, Angelo Maria Ripellino, Elio Pagliarani, Edoardo Sanguineti, Rodolfo Wilcock ed altri.
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Giuliano Vasilico (1936-2015) e stato un protagonista del teatro italiano degli anni Settanta del Novecento, attivo nel particolare contesto delle cantine romane . Nelle storie del teatro viene fatto spesso appartenere - insieme a Mario Ricci, Giancarlo Nanni, Meme Perlini - al cosiddetto teatro-immagine . Un'etichetta - dal regista emiliano mai accettata - che, al di la della capacita che a suo tempo ha avuto di individuare un fenomeno e di farlo conoscere, ha poi forse fatto da deterrente alla conoscenza dei singoli artisti che di quel fenomeno sono stati parte. Sul lavoro di Vasilico, ad esempio, non e stata pubblicata finora alcuna monografia. Il teatro e stato per Giuliano Vasilico un potenziale mezzo di rivelazione, innanzitutto a se stesso, di aspetti nascosti dell'esistenza. Da qui il titolo Un teatro apocalittico , visto che apo-kalyptein vuol dire togliere il velo, scoprire. E che l'aggettivo, in accezioni differenti, e facilmente associabile ad uno dei suoi spettacoli piu importanti, Le 120 giornate di Sodoma da Sade, con la sua ineffabile presentazione del Male in forma di visioni. Tra i principali apporti di Vasilico alla ricerca teatrale vi sono la sua peculiare modalita di costruzione di drammaturgie non narrative e l'idea del corpo scenico; dello spettacolo inteso, cioe, come organismo compatto, nel quale tutti gli elementi espressivi hanno la stessa importanza nel determinare il senso del lavoro. Il libro riguarda il periodo piu felice e proficuo del percorso del regista: quello nel quale, dopo uno straordinario Amleto (1971), ha realizzato Le 120 giornate di Sodoma (1972), spettacolo-rivelazione dell'intero fenomeno delle cantine romane , e Proust (1976): caso pressoche unico, quest'ultimo, di efficace trasposizione sulla scena del mondo poetico dello scrittore francese. In appendice, un'antologia critica comprendente testi di Giuseppe Bartolucci, Daniele Del Giudice, Roberto De Monticelli, Guy Dumur, Andre Fermigier, Cesare Garboli, Colette Godard, Gerardo Guerrieri, Dacia Maraini, Alberto Moravia, Jerzy Pomianowski, Angelo Maria Ripellino, Elio Pagliarani, Edoardo Sanguineti, Rodolfo Wilcock ed altri.