L'ultimo giorno di Gomorra e un libretto di poche pagine, volutamente criptico e francamente in commentabile. Scritto in uno stile che ricorda gli antichi documenti gnostici, si presenta come un decalogo teso a scompaginare le usuali verita sulle quali ognuno di noi fonda l'ovvio delle proprie certezze. Ironico, beffardo, politicamente scorretto e uno schiaffo filosofico al "dire corretto" e al "dire bene", dove l'affermazione non fa che affermare se stessa in un movimento estremistico che porta alle estreme conseguenze il paradosso fondante della filosofia di Nietzsche che vede nell' "uomo affermatore" il compimento del super-uomo. Un libro ironico, dunque, che necessita, per la sua corretta lettura, di una leggerezza assoluta, scevra da ogni possibile gravita che ne falserebbe il senso, facendolo precipitare nella gora di quegli scritti eticamente inaccettabili ed illeggibili.