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La Pittura Medievale a Roma: Corpus Volume V: Il Duecento E La Cultura Gotica, 1198-1287 Ca.

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Questo volume del Corpus della pittura medievale a Roma studia un periodo storico a forti contrasti. La storia inizia infatti dagli anni del pontificato di Innocenzo III: papa autoritario, di lucida visione teocratica e di vasti disegni politici, che proclama l'universalita della Chiesa e al tempo stesso bada a consolidare il suo potere temporale, fortificando i territori circostanti a Roma, estendendo l'autorita pontificia sulle regioni limitrofe, facendo insomma dello Stato della Chiesa uno stato agguerrito e capace di fronteggiare i pericoli e gli attacchi anche militari. Non meraviglia, in questo quadro ideologico e politico, che Innocenzo III sia anche il papa che mette mano ai piu grandi edifici della citta sacra, Roma, per rifarli e rammodernarli e in questo modo presentare l'immagine di una chiesa tradizionale, ma attuale e rinnovata. Tramite i cantieri innocenziani, Roma viene toccata da una potente ondata bizantineggiante, originata dal risalire degli artisti che erano stati attivi nei cantieri normanni di Palermo e Monreale, e che - rimasti senza lavoro per la fine della potenza normanna in Sicilia e Italia meridionale - vanno a cercarne la dove l'attivita e piu intensa, e quindi specialmente a Roma. Subito dopo pero le cose cambiano, e la cultura dell'Europa gotica comincia a premere anche alle porte della Citta per definizione piu tradizionalista di tutte. Nei decenni centrali del Duecento una vera e propria invasione di temi e iconografie rinnovate si verifica, negli edifici della citta che li hanno conservati e che sono stati riscoperti anche molto recentemente: il caso del grande ciclo ad affresco nel salone gotico dei Santi Quattro Coronati e emblematico, centinaia di metri quadri di splendida pittura meravigliosamente conservata, ritrovati e rimessi in luce da pochi anni, testimonianza di una cultura pittorica modernissima e raffinata. Il ciclo dei Santi Quattro, insieme ad altri ritrovamenti ugualmente recenti ma di minore entita - come ad esempio quello nel convento di San Clemente - mette in luce un momento della vita della Roma medievale, fino ad ora considerato ‘vuoto’ e privo di testimonianze artistiche; e segnala con grande evidenza la ricchezza e la modernita della pittura che si faceva a Roma, nelle cerchie dei papi, dei cardinali, nei loro palazzi fortificati e nelle loro chiese, anche quando il papa, con la curia, era esule e rifugiato altrove, anche quando la citta di Roma viene a lungo abbandonata dalla corte pontificia che preferisce sedi e palazzi come quelli di Viterbo o di Orvieto, piu lontani dalla minaccia federiciana. Mette in luce, anche, quanto ‘gotica’ sia stata la tradizionalissima cerchia dei papi: proprio perche la corte pontificia era, appunto, una corte, attorno a papi che nei decenni centrali del Duecento sono spesso francesi, in contatto con la cultura d'oltralpe, e si fanno tramite dell'arrivo di oggetti e di testimonianze del gusto nordico. Il volume si chiude con gli avvenimenti di un pontificato - quello di Nicolo III Orsini - che dura pochi anni, dal 1277 al 1280, ma che rappresenta un nuovo momento di importanza fondamentale per la storia della cultura e dell'arte a Roma. A differenza di molti suoi immediati predecessori, Nicolo Orsini non e francese, non e forestiero: e romano, di nobile famiglia, e il programma del suo regno e tutto volto a riprendere in mano la Citta, a riconsiderarne le tradizioni, a riproporre con forza l'immagine di un'autorita pontificia che e indissociabile dall'idea di Roma. Non molti anni fa, la riscoperta e il restauro degli affreschi del Sancta Sanctorum al Laterano - che sono naturalmente compresi in questo volume - mostrarono con chiarezza a quale livello di qualita e di densita simbolica fosse arrivato questo papa, committente della cappella e della sua decorazione a mosaico e ad affresco, pur in un tempo cosi breve di regno.

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Format
Hardback
Publisher
Brepols N.V.
Country
Belgium
Date
31 December 2012
Pages
419
ISBN
9782503526775

Questo volume del Corpus della pittura medievale a Roma studia un periodo storico a forti contrasti. La storia inizia infatti dagli anni del pontificato di Innocenzo III: papa autoritario, di lucida visione teocratica e di vasti disegni politici, che proclama l'universalita della Chiesa e al tempo stesso bada a consolidare il suo potere temporale, fortificando i territori circostanti a Roma, estendendo l'autorita pontificia sulle regioni limitrofe, facendo insomma dello Stato della Chiesa uno stato agguerrito e capace di fronteggiare i pericoli e gli attacchi anche militari. Non meraviglia, in questo quadro ideologico e politico, che Innocenzo III sia anche il papa che mette mano ai piu grandi edifici della citta sacra, Roma, per rifarli e rammodernarli e in questo modo presentare l'immagine di una chiesa tradizionale, ma attuale e rinnovata. Tramite i cantieri innocenziani, Roma viene toccata da una potente ondata bizantineggiante, originata dal risalire degli artisti che erano stati attivi nei cantieri normanni di Palermo e Monreale, e che - rimasti senza lavoro per la fine della potenza normanna in Sicilia e Italia meridionale - vanno a cercarne la dove l'attivita e piu intensa, e quindi specialmente a Roma. Subito dopo pero le cose cambiano, e la cultura dell'Europa gotica comincia a premere anche alle porte della Citta per definizione piu tradizionalista di tutte. Nei decenni centrali del Duecento una vera e propria invasione di temi e iconografie rinnovate si verifica, negli edifici della citta che li hanno conservati e che sono stati riscoperti anche molto recentemente: il caso del grande ciclo ad affresco nel salone gotico dei Santi Quattro Coronati e emblematico, centinaia di metri quadri di splendida pittura meravigliosamente conservata, ritrovati e rimessi in luce da pochi anni, testimonianza di una cultura pittorica modernissima e raffinata. Il ciclo dei Santi Quattro, insieme ad altri ritrovamenti ugualmente recenti ma di minore entita - come ad esempio quello nel convento di San Clemente - mette in luce un momento della vita della Roma medievale, fino ad ora considerato ‘vuoto’ e privo di testimonianze artistiche; e segnala con grande evidenza la ricchezza e la modernita della pittura che si faceva a Roma, nelle cerchie dei papi, dei cardinali, nei loro palazzi fortificati e nelle loro chiese, anche quando il papa, con la curia, era esule e rifugiato altrove, anche quando la citta di Roma viene a lungo abbandonata dalla corte pontificia che preferisce sedi e palazzi come quelli di Viterbo o di Orvieto, piu lontani dalla minaccia federiciana. Mette in luce, anche, quanto ‘gotica’ sia stata la tradizionalissima cerchia dei papi: proprio perche la corte pontificia era, appunto, una corte, attorno a papi che nei decenni centrali del Duecento sono spesso francesi, in contatto con la cultura d'oltralpe, e si fanno tramite dell'arrivo di oggetti e di testimonianze del gusto nordico. Il volume si chiude con gli avvenimenti di un pontificato - quello di Nicolo III Orsini - che dura pochi anni, dal 1277 al 1280, ma che rappresenta un nuovo momento di importanza fondamentale per la storia della cultura e dell'arte a Roma. A differenza di molti suoi immediati predecessori, Nicolo Orsini non e francese, non e forestiero: e romano, di nobile famiglia, e il programma del suo regno e tutto volto a riprendere in mano la Citta, a riconsiderarne le tradizioni, a riproporre con forza l'immagine di un'autorita pontificia che e indissociabile dall'idea di Roma. Non molti anni fa, la riscoperta e il restauro degli affreschi del Sancta Sanctorum al Laterano - che sono naturalmente compresi in questo volume - mostrarono con chiarezza a quale livello di qualita e di densita simbolica fosse arrivato questo papa, committente della cappella e della sua decorazione a mosaico e ad affresco, pur in un tempo cosi breve di regno.

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Hardback
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Brepols N.V.
Country
Belgium
Date
31 December 2012
Pages
419
ISBN
9782503526775